
































ON / OFF
La mia attenzione cade su come è cambiato il modo di percepire vivendo in “simbiosi” con la tecnologia. Alcune aree del nostro cervello vengono attivate solo attraverso immagini e mezzi multimediali che interagiscono con l’uomo come una sorta di interruttori capaci di spegnere ed accendere le emozioni. Oltre che di “rapporto simbiotico” si può parlare anche di “autonutrimento” ossia una necessità di trarre fonti di appagamento emotivo esclusivamente da interazioni virtuali. Le relazioni necessitano di mezzi intermediari di comunicazione capaci di colmare i vuoti che si vengono a creare nei rapporti interpersonali. I sensi man mano vengo sempre più assopiti lasciando il posto a delle esigenze puramente celebrali dove tutto può essere più appagante solo se creato artificialmente. Il simbolismo legato all’immaginario collettivo in relazione al femminile e al maschile sta lasciando il posto ad una visione di esseri umani che protendono verso l’ibridazione, dove le diverse sensibilità che distinguevano i sessi non sono più viste come peculiarità di genere. Gli oggetti, divenendo sempre più fonte inesauribile di desiderio, rappresentando i “simboli” che caratterizzano il presente e convivendo con quelli del passato, sono chiamati ad aiutarci a ricostruire un’identità frammentaria, dove ogni elemento ha una precisa collocazione per forma e significato; spesso essi sostituisco quello che emotivamente e istintivamente dovrebbe essere dato dallo scambio affettivo tra esseri umani, e così vengono investiti di straordinario significato e potere. Nelle mie opere Il dialogo con il passato è una presenza costante che esprimo attraverso elementi simbolici e un colore spesso evocativo che ritorna prepotente a raccontarci qualcosa di noi, qualcosa che apparentemente abbiamo perso a passo con una crescente indifferenza collettiva.
ON/ OFF
My attention is mainly focused on how we have changed our way to perceive things by living so closely with technology. Some of our brain areas are activated only through multimedia imagines and devices which have become capable of switching our feelings on and off. We can talk not only about ‘symbiotic relationship’ but also about self-feeding, as a need to gain emotional satisfaction only through virtual interactions.Our relationships normally need means of communication capable to fill in the gaps left among interpersonal relationships. Our senses are getting more and more anesthetized and are progressively being replaced by purely cerebral needs, where everything could be satisfying only if created in an artificial way. The common symbolism towards the concepts of male and female is progressively being replaced by a view of more and more hybrid humans. In such a view the different sensibilities which used to differentiate sexes are not regarded as genre peculiarities anymore. Objects which are today more and more sought after represent contemporary symbols and together with the past symbols could help us to recreate a fragmentary identity in which each element has got its own collocation according to its shape and meaning. Those objects often substitute what we should get from our affective interactions as human beings. In so doing they acquire an extraordinary power and meaning. In my works a dialogue with the past is a common feature I usually express through symbolic elements and an-often evocative color aiming to tell something about us we have apparently lost up with an increasing common indifference.